CASA PROVINCIALE SANTA AURELIA

Testimonianza di Annibale Franceschi

 

LA NOSTRA STORIA: GLI INIZI DELLE SUORE OSPEDALIERE

 

Vi presentiamo la testimonianza di Annibale Franceschi, Responsabile di settore della nostra Casa di Cura Villa San Giuseppe, di Ascoli Piceno.

 

Da quanto tempo fai parte delle suore ospedaliere?

Sono Annibale Franceschi e collaboro dal 1986 con le Suore Ospedaliere di Villa San Giuseppe in Ascoli Piceno. Attualmente ricopro il ruolo di responsabile di settore per quanto riguarda il controllo e l’invio dei flussi informatici dell’attività sanitaria della nostra Casa di Cura verso il centro elaborazione dati nazionale; inoltre mi occupo della gestione delle emergenze di natura tecnica operativa.

 

Perché hai deciso di unirti alle suore ospedaliere?

Ho conosciuto le Suore Ospedaliere a seguito di una selezione di personale laico con requisiti di natura amministrativa e gestionale. Ciò che più mi ha colpito fin dall’inizio sono state il numero considerevole di Suore attive e presenti in ogni ambito della gestione di Villa San Giuseppe. Non c’era un luogo della Casa dove non si incrociasse il saluto e/o il sorriso di una suora. Ricordo ancora con piacere il primo incontro con la Superiora che entrando in Casa di Cura mi ha accolto in maniera famigliare e materna, dandomi un abbraccio e parole di incoraggiamento per il mio futuro incarico. Non di meno, i primi colleghi con i quali mi sono confrontato accogliendomi come un figlio. Questo ancora oggi lo porto nel mio cuore. La Famiglia ospedaliera era ed è davvero una famiglia per me.

 

Qual è il tuo scopo, la tua missione nell’aiutare le suore ospedaliere?

Fin dall’inizio ho avvertito l’esigenza di compiere il mio lavoro non solo in maniera professionale ma anche empatica e collaborativa nei confronti degli Ospiti presenti in struttura. Ho capito sempre di più negli anni che la mia e quella delle suore non è solo una missione, ma è mettere in pratica in ogni momento il vangelo. L’Ospite, quindi, non è più solo un numero ma una persona in tutta la sua debolezza, fragilità e sofferenza.

Oltre che ringraziare tutte le suore, che mi accompagnano e mi hanno accompagnato in questa “avventura”, mi sento di dire ancora oggi dopo 37 anni di servizio di difendere, rafforzare e diffondere sempre di più il carisma ospedaliero a tutti i livelli, soprattutto nello sviluppo e nella tutela dell’opera ospedaliera dei nostri fondatori, che vive ancora oggi attraverso le suore e la condivisione di noi collaboratori.

Grazie Annibale, per la sua testimonianza e per essere parte della nostra storia!