Sapevate che…. in Suore Ospedaliere abbiamo circa 11.000 volontari?

 

 

Vi presentiamo Maria da Graça Fernandes, nostra volontaria da 21 anni. Attualmente lavora presso l’Unità Psichiatrica. Durante la settimana, sta con i pazienti circa tre ore, socializzando con loro, parlandogli e ascoltandoli, offrendo loro anche un ambiente di benessere e salute.

 

1 – Come descriveresti la tua quotidianità e l’impatto che hai nella vita dei pazienti?

Faccio volontariato soltanto una volta la settimana. In quel giorno, trascorro circa tre ore con i pazienti. Se il tempo lo permette, incoraggio i pazienti a fare una passeggiata all’aria aperta (a volte è un’impresa ardua!); parlo con loro degli argomenti che prediligono e mi rendo disponibile ad ascoltarli. Aiuto con i pasti (pranzo o merenda). Compito tassativo: “dipingermi le unghie”. Credo che quel poco che do di me stessa permetta ai pazienti di dimenticare per un momento di essere pazienti.

 

2 – Cosa ti ha spinta a diventare volontaria e a dedicare più di vent’anni della tua vita a questo nobile lavoro presso le Suore Ospedaliere?

Sapevo che un giorno avrei voluto fare volontariato, ma non sapevo dove.  Ho conosciuto l’istituto attraverso il ricovero di un parente. Mi sono identificato con la missione, i principi e i valori dell’ospitalità e ho deciso: ci siamo! Faccio volontariato in questa clinica dal dicembre 2001.

 

3 – Quali sono i momenti più commoventi o gratificanti che hai sperimentato nell’interazione con i pazienti presso l’Unità Psichiatrica?

Nel corso degli anni, ho vissuto molti momenti ed esperienze con i pazienti, con le Suore e il personale. Tuttavia, il calore con cui i pazienti mi ricevono, mi domandano “perché non sei venuta la settimana scorsa?” o mi dicono “ci sei mancata! Tu e la tua famiglia state bene? Buon viaggio!” è immensamente gratificante. Parole e gesti così semplici, ma detti e mostrati in modo così affettuoso e amorevole, mi fanno pensare che pur donando così poco, ricevo tanto!

 

4 – Dopo così tanti anni di servizio, come hai visto evolvere la percezione sociale della salute mentale e il ruolo dei volontari in questo cambiamento?

Lo stigma e la discriminazione verso la salute mentale ancora esistono e credo che la paura verso ciò che non si conosce sia una delle ragioni. Tuttavia, ho visto che attualmente il tema della salute mentale viene affrontato con meno discriminazione. La mia esperienza professionale mi permette di vedere questa realtà. Quando la gente dice: “Forze dovresti cercare aiuto da uno psicologo”, la reazione è diversa rispetto a quella di qualche anno fa, quando la risposta era: “Non sono pazzo!”.

Il volontariato può aiutare poiché permette ai pazienti di comunicare con persone con esperienze di vita personali e professionali molto di verse. Secondo me, questa comunicazione aiuta i pazienti a promuovere il proprio benessere, autostima e fiducia in sé stessi.

 

5 – Come volontaria presso l’Unità Psichiatrica, come ti approcci alla creazione di un ambiente di benessere e salute per i pazienti?

 

L’intervento nella promozione della salute mentale richiede assertività, chiarezza e positività, e ciò non è stato molto facile. Tuttavia, ho cercato di offrire ai pazienti, attraverso il silenzio, i gesti o le parole, le condizioni per gestire la loro malattia, migliorare la qualità di vita e sentirsi il più possibile integrati.

 

6 – Che consiglio daresti a coloro che stanno pensando di unirsi al volontariato nell’ambito sociosanitario, specialmente nel campo della salute mentale?

Lavorare nell’ambito della salute mentale non è per tutti. Secondo me, chi desidera lavorare nella salute mentale deve prestare attenzione alle proprie abilità comunicative, alla propria sensibilità e capacità di entrare in empatia con gli altri.

 

7 – Qual è il ruolo dei volontari nel sostenere la missione delle Suore Ospedaliere di offrire assistenza integrale alle persone più vulnerabili?

Il ruolo del volontario è importante perché rafforza la missione delle Suore Ospedaliere quando, gratuitamente, assiste i più sofferenti, quando accoglie, ascolta, rispetta e si impegna affinché le persone che aiuta abbiano una migliore qualità di vita, sia fisica che psicologica.

 

8 – In questo mese si celebra la Giornata Mondiale dei Volontari, come descriveresti l’importanza del volontariato nell’ambito della salute mentale e nel contesto della missione delle Suore Ospedaliere?

Esistono ancora alcuni pregiudizi/stigma sulla salute mentale e penso che il lavoro dei volontari delle Suore Ospedaliere sia molto importante per aiutare a demistificare questi pregiudizi, quando si stabiliscono collaborazioni con le autorità locali, le scuole e altre organizzazioni al fine di sviluppare le abilità e le competenze dei pazienti.